venerdì 25 marzo 2016

Alla fiera dell'ipocrisia, la moneta corrente è il consumo

Esiste una fiera che non conosce crisi: è la fiera dell'ipocrisia.

Seguiamo gli sport in tv, da grandi esperti, senza però praticarne nessuno. Ci vantiamo di non essere superficiali, per poi spendere miliardi per la sola cura dell'aspetto esteriore. Ci lamentiamo nei bar dei politici che non fanno nulla, non facendo nulla noi stessi per cambiare le cose. Ci definiamo ambientalisti, ma nessuno di noi è disposto a rinunciare al proprio stile di vita (e, non illudiamoci, spegnere la lampadina non serve ad un emerita cippa) e potremmo fare moltissimi altri esempi.

Questa riflessione nasce da due episodi particolari.

1 - Referendum del 17 aprile sulle trivelle
Non fraintendete: tutti gli attivisti del Meetup Bassa Valle d'Aosta sono convinti sostenitori del Sì e soprattutto del voto. Chi punta all'astensione è un farabutto, che cerca di allontanare le persone dalla discussione e quindi dalla partecipazione.
E però, c'è un però: benissimo andare a votare, ma poi?

Sembra quasi che ci sia l'idea che, votando sì, magicamente il petrolio sparirà, che l'ambiente sarà salvato e vivremo in un mondo verde e felice. Vi stupirà sapere che non è così.

Votare "Sì" al referendum avrà un effetto piuttosto limitato. Scadute le concessioni, non si potrà più trivellare il mare italiano all'interno delle 12miglia marine. Fine.

E' limitato perché le quantità petrolio e di gas presenti nel sottosuolo italiano sono ridicole: soddisferemmo qualche mese del nostro fabbisogno totale. Quindi votare sì al referendum bloccherà possibili disastri a due passi dalle nostre coste (bene), ma finché continueremo ad usare gas e petrolio, semplicemente si trivellerà e distruggerà da qualche altra parte.

Ora... quanti di quelli che andranno a votare, votando sì magari, dal giorno dopo inizieranno una rivoluzione della propria vita in senso ecologico? Quanti rinunceranno all'auto? Quanti abbasseranno di 2,3 gradi il riscaldamento? Quanti si impegneranno per promuovere politiche energetiche nel proprio territorio? Quanti inizieranno a consumare meno plastica e derivati del petrolio? Abbiamo il timore che saranno molto pochi...

2 - Stragi di Bruxelles
Tante (forse troppe parole) sono state dette sugli eventi dei giorni scorsi. Non ne aggiungeremo altre.
Vorremmo far notare questo però: qualcuno ha collegato le recenti guerre (e quindi il terrorismo) con il nostro stile di vita?

Qualcuno ha riflettutto, che forse è l'eccessivo consumo di risorse dell'occidente (di ognuno di noi) a portare alla ricerca spasmodica di materie prime a basso costo, quindi a sfruttamento, quindi a guerre, quindi al terrorismo?

Qualcuno si sente in parte responsabile di quello che sta succedendo, o pensiamo tutti che i cattivi siano gli altri e noi siamo le vittime?

Vi diamo un dato: nel 2015 i morti in Europa per colpa del terrorismo sono state 147 (fonte).
I morti in Europa, per effetti legati all'inquinamento ambientale, ovvero inquinamento prodotto da noi stessi, sono stati oltre 491 mila!! Più di 80.000 solo in Italia!! (fonte, dati del 2012)

3340 volte di più degli attacchi terroristici! Molti di più dei morti fatti dai terroristi in tutto l'occidente a partire dal 2011!

Non solo questo inquinamento non solo miete come una guerra, ma provoca anche il consumo di risorse, che richiede le guerre per ottenere petrolio e materie prime a basso costo, che provoca poi il terrorismo e quindi gli attacchi che tanto ci spaventano.

A vedere i telegiornali e le notizie, c'è da pensare che ci sia quanto meno un errata percezione del pericolo: i terrotisti, condannati giustamente e combattuti, ci fanno giustamente moltissima paura, con la loro capacità di uccidere più di 100 nostri connazionali europei...

Eppure, non proviamo alcun timore per le polveri sottili e l'inquinamento, che uccide migliaia di volte di più dei terroristi!

Ora, le fiaccolate di solidarietà sono belle. I referendum sono belli. La commozione, condivisione, lacrime, tutto molto bello.

Ma finché ognuno di noi non capirà di essere parte di questo processo di distruzione, finché ognuno di noi non rivedrà il proprio stile di vita e non si batterà per avere un mondo più giusto, tutte queste cose resteranno solo la moneta, con cui comprare inutilità alla fiera dell'ipocrisia...