e un grande grazie a tutti i concorrenti! Trovate tutti i progetti pubblicati in questo stesso sito.
Alcune foto della serata
Il Meetup bassa Valle d'Aosta è una libera associazione di cittadini, impegnati su progetti e problemi legati al proprio territorio. Le nostre linee guida sono l’ecosostenibilità, la solidarietà, la comunità, la giustizia sociale, la corretta distribuzione della ricchezza e delle risorse e il controllo dei rappresentanti politici e degli amministratori.
Giovedì 8 giugno, alle 20.30 al salone delle Murasse (biblioteca) di Verrès, Linda Maggiori presenta il suo libro "Impatto zero"
Vivere senza automobile e senza produrre rifiuti è possibile? Vieni a conoscere chi ci sta provando.
Mamma e scrittrice impegnata nella difesa dell'ambiente, da cinque anni e mezzo si sposta senza automobile, da due vive a rifiuti (quasi) zero, con il marito e i tre figli di 9, 7 e 4 anni.
Linda Maggiori, 35 anni, e suo marito, Giovanni Angeli, residenti a Faenza, hanno deciso di adottare uno stile di vita ecosostenibile nella convinzione che tutti (anche le famiglie numerose), con il giusto impegno, possano fare la differenza nella tutela dell'ambiente. La giovane mamma ha scritto un libro, "Impatto zero. Vademecum per famiglie a Rifiuti Zero" (Dissensi), in cui racconta la sua esperienza e dà dei consigli pratici per trasformare il cambiamento in realtà.
Domenica 12 marzo, cesseranno le proiezioni al cinema Ideal di Verrès.
La società che lo gestisce non può più far fronte ai costi dell'attività, per un settore, il cinema, in forte crisi.
Dalla scorsa estate, il Meetup Bassa Valle d’Aosta si è mobilitato per chiedere il recupero della struttura, di proprietà comunale, quindi della comunità.
Non vogliamo che la struttura venga venduta ad un privato o che vada in decadenza, ecco perché abbiamo deciso di lanciare un concorso di idee, dal titolo "Mi è venuta un'Ideal".
Il testo del concorso è stato scritto grazie all'aiuto di alcuni professionisti e sarà disponibile a breve su questo sito. Potranno partecipare tutti i cittadini dell'Unione Europea, singolarmente o in gruppi di massimo 5 componenti.
L'elaborato finale dovrà porre l'attenzione sulla sostenibilità economica e ambientale e sul contesto sociale e culturale della comunità della Bassa Valle d’Aosta.
Sarà stanziata una somma in denaro per il progetto vincitore del concorso, che sarà valutato da una giuria.
Per ulteriori informazioni sul concorso di idee e le altre attività del meetup, continuate a seguirci su questo sito web oppure sulla nostra pagina facebook e meetup.
Buongiorno,
oggi è la giornata contro il CETA e in tutta Europa sono in programma mobilitazioni e varie iniziative informative.
Ma che cos'è il CETA? L'acronimo ovviamente è in inglese.
The Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA) is a tentative free-trade agreement between Canada and the European Union. If enacted, the agreement will eliminate 98% of the tariffs between Canada and the EU.
L'Accordo Economico Globale Commerciale è un tentativo di accordo di libero commercio tra Canada e Unione Europea, che se attuato porterà all'abbattimento del 98% delle barriere tariffarie attualmente in vigore.
Non c'è nulla di male nel libero commercio in quanto significa più opportunità, più scambi, più ricchezza per tutti. Questo è possibile però, solo se le condizioni legislative e i regolamenti sono gli stessi in tutte le aree che siglano l'accordo.
Se già all'interno di un'Europa, in cui gli stati che la compongono e che condividono a grandi linee gli stessi principi stabiliti con il patto di Shengen, non sono riusciti a far fronte a evidenti squilibri, come l'invasione di prodotti agroalimentari spagnoli o di carne polacca a discapito dei produttori italiani, ci chiediamo che cosa potrebbe comportare un simile accordo, tra aree con regole così diverse, come Europa e Canada, o Europa e Stati Uniti nel caso del TTIP.
Qual è quindi il rischio? Il rischio è che non ci sia un vero scambio culturale e commerciale, ma piuttosto che i prodotti meno costosi si diffondano a causa dell'assenza di regole, a danno dei prodotti nostrani. In Canada ad esempio l'industria alimentare è sottoposta a meno controlli, percio vi è un'elevata produzione di prodotti simili ai nostri, ma di qualità e costo decisamente inferiori.
Tutto questo comporterebbe o la fuga dei produttori verso i paesi meno regolamentati e la conseguente perdita occupazionale; oppure la deregolamentazione all'interno dell'UE, che si vedrebbe costretta a rinunciare ai propri protocolli di sicurezza e qualità per non soccombere all'interno di un "libero mercato".
Liberalizzare lo scambio tra paesi è positivo, ma solo se si mantengono gli standard di qualità e sicurezza, non sacrificandoli sull'altare dell'arricchimento ad ogni costo.