giovedì 28 luglio 2016

PETIZIONE PER IL RECUPERO E IL RILANCIO DEL CINEMA IDEAL - ANCHE SU AVAAZ

E' possibile firmare la petizione anche su Avaaz

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PETIZIONE PER IL RECUPERO E IL RILANCIO DEL CINEMA IDEAL DI VERRES

Il Cinema Ideal di Verres, acquisito nel 2010 dal comune di Verres, è una realtà importante di condivisione, aggregazione e cultura, non solo per Verres, ma per tutta la bassa Valle.

Siccome la proprietà dell’immobile è del Comune di Verres, siccome esistono fondi statali ed europei, sia per la ristrutturazione delle sale storiche, che per lavori di rimozione dell’amianto, che per la diffusione della cultura, chiediamo, all’Amministrazione Comunale di Verres e a tutti i soggetti coinvolti

  • di fare quanto possibile per scongiurare questa chiusura del Cinema Ideal di Verres
  • di prendere contatto con i comuni limitrofi per trovare un interesse comune nella sua gestione
  • di verificare la possibilità di accesso a fondi nazionali ed europei per la cultura e per il recupero delle sale storiche
  • di promuovere incontri con la popolazione al fine di spiegare come tutti i cittadini possano rendersi utili nel rilancio della struttura

Chiediamo alla politica di non lasciare che l’Ideal diventi l’ennesimo monumento alla decadenza per la Bassa Valle: con la volontà, la condivisione e la partecipazione di tutti, si può certamente pensare ad un recupero e rilancio della struttura.

A questo scopo, il meetup della Bassa Valle d’Aosta sta raccogliendo le firme per una petizione popolare. Sarà possibile firmare in comune, ai nostri meetup o richiedere il modulo e eventuali informazioni ai seguenti contatti:

+393246086828



giovedì 2 giugno 2016

Tappa VI: Brusson - Biblioteca Comunale, Rue La Pila, 72 - Ore 21.00

Dopo una breve pausa, riprendono gli appuntamenti con la popolazione dell'Unité Evançon per parlare di rifiuti.

Martedì 7 saremo a Brusson, dove, al pari di Challand Saint Anselme, l'amministrazione è orientata all'uso dei semi-interrati. Spiegheremo perché siamo contrari a questa scelta e il perché è un inutile spreco di (molti) soldi pubblici.

martedì 24 maggio 2016

Permacultura: realizzazione di un piccolo bancale all'esterno

Buongiorno fedeli seguaci della Bassa Valle d'Aosta.

Oggi si parla di permacultura. Parolone... diciamo che utilizziamo alcune nozioni dell'amico Fabio, fingendo di averle inventate noi.

Prendiamo una zona di giardino, in cui cresce tanta erba.
Tanta erba = zona fertile
Ortiche = presenza di azoto (ottimo)
Terreno morbido e piuttosto sabbioso.



Ora, armandoci di santa pazienza, per la prima (ed ultima) volta, diamo una dissodata al terreno. La zone ha un'ottima esposizione al sole. Ora, rimuovo le sterpaglie dalla radice, recupero legni marcescenti (ottimo, vedremo perché) e creo una buca nel terreno. Un rettangolo di circa 40x60 cm.



All'interno della buca, non solo metto il legno marcescente. Ci metto anche l'erba che ho sradicato. Perché? Il legno marcio è lignina, trattiene l'acqua e riduce di molto la necessità di irrigare. L'erba e le sterpaglie creano humus. La natura ha messo lì quelle cose, perché rimuoverle? Tutti elementi che facevano funzionare bene un ecosistema, quindi perché spostarle?

Fatto ciò, ricopro con la terra che ho rimosso e con le mani aggiusto la superficie, in modo che sia leggermente (leggermente!!) inclinata verso sud.


Dopo di ché, aggiungo paciamatura e... cosa ci metto? Abbiamo detto che la terra è abbastanza sabbiosa. Quindi andranno bene dei pomodori?


Magari si intravvedono appena le piantine di pomodoro. C'è anche qualche melanzana credo... dico credo perché le avevamo in un vaso e davvero non ricordiamo ^_^

Vedremo cosa ne esce, per il momento, attendiamo che madre natura faccia il suo corso!

venerdì 20 maggio 2016

Agorà della democrazia, Piazza Chanoux, sabato 28 maggio, dalle 10.00 alle 20.00

Buongiorno cittadino/a

Il 28 maggio sarà una giornata molto importante: una giornata comune di mobilitazione con le campagne di partecipazione democratica e di raccolta firme che, in queste settimane, si offrono all’attenzione dei cittadini valdostani.

La convinzione comune è che la Democrazia non può vivere senza la partecipazione diretta dei cittadini. Referendum, Leggi di iniziativa popolare, Petizioni sono strumenti con i quali il popolo sovrano decide di dare più forza e qualità alla vita pubblica.

In piazza Chanoux ad Aosta, dalle 10:00 alle 20:00, verranno allestiti 5 gazebo e i cittadini potranno informarsi, parlare con i promotori delle diverse campagne e firmare per Lavoro, JobsAct, Diritti, Scuola, Ambiente, Trasporti, Democrazia, Rifiuti, Costituzione, Italicum.

Dalle ore 16 sarà organizzata animazione per i bambini.

Ricordiamo anche che è possibile firmare nel proprio comune per molte di queste iniziative

Questo è un momento storico in cui non si può restare a guardare. Mobilitati, informati, partecipa

Agorà della democrazia, Piazza Chanoux, sabato 28 maggio, dalle 10.00 alle 20.00
Diffondi questo messaggio tra i tuoi contatti

lunedì 9 maggio 2016

Tappa IV: Ayas - Bar Lo Bistrot (Route Ramey, 64) - Martedì 17 maggio, ore 21.00

ATTENZIONE!
La iv tappa del Monnezza tour (Ayas) è stata spostata da questo venerdì 13 a martedì 17 maggio.


IV tappa del Monnezza Tour, nella terra dei molok. I residenti sono soddisfatti? La raccolta viene fatta bene? 
Lo chiederemo, se vorranno partecipare, ai candidati per le ormai prossime elezioni comunali.

Partecipate alla serata e vi spiegheremo perché siamo contrari all'uso dei seminterrati e come applicare un efficace sistema porta a porta anche nelle zone turistiche.




mercoledì 4 maggio 2016

Tappa III: Issogne - Bar 87sere (fraz. La Colombière, 31) - Ore 21.00

Terza tappa del Monnezza Tour. Siamo nel comune il cui sindaco è presidente della Comunità Montana Evançon. Lo inviteremo certamente alla nostra serata. Cosa ne pensa della gestione rifiuti? La popolazione di Issogne è stata informata adeguatamente?




venerdì 29 aprile 2016

Tappa II: Challand Saint Anselme - Albergo Montnery (fraz. Quinçod, 156) - Ore 21.00


Seconda tappa, Challand Saint Anselme!

Sarà interessante mostrare alcune "anomalie" evidenti del sistema attuale di conteggio della differenziata, uno dei grossi problemi legati al monopolio. 

E poi parleremo dei semi interrati, degli obiettivi dell'Unione Europea e di molto altro.
Partecipate numerosi!


martedì 5 aprile 2016

COMUNICATO STAMPA

Un nuovo attacco alla gestione “virtuosa” dei rifiuti arriva dalle amministrazioni di Brusson e Challand Saint Anselme. Secondo il piano presentato da questi comuni infatti la raccolta dei rifiuti dovrebbe avvenire grazie all’installazione di una serie di molok in aree prestabilite.
Chiaramente in controtendenza con quelle che sono le linee nazionali e regionali si continua a perseguire una linea che di ecologico ha veramente poco, per non dire niente, prova ne sia il recente caso del comune di Quart dove la scelta dei molok si è dimostrata disastrosa sia da un punto di vista gestionale che di impatto ecologico e ambientale. Il sindaco di Ayas, altro comune in cui la raccolta avviene attraverso i molok, si è lamentato pubblicamente durante una serata organizzata dall'Unité Evançon, sostenendo che dentro ai molok si trova di tutto. Edy Morabito, della ditta Quendoz, ha dichiarato nell'intervista rilasciata alla Gazzetta Matin (pubblicata lunedì 04/04) che il sistema migliore è il porta a porta.
La Valdigne, territorio montano, ha dichiarato (articolo Gazzetta Matin del 04/04) che nell'intera Unité si passerà al porta a porta; e sottolineiamo che è un territorio montano...
La regione spende 100.000 euro per redigere un piano regionale, in cui si dice che i molok sono una pessima scelta. Costano e riducono la qualità della raccolta. La domanda allora sorge spontanea: se né i cittadini né l’ambiente vengono avvantaggiati da tale procedura di raccolta, chi e perché ha interesse a spingere in questa direzione?
Perché Brusson e Challand Saint Anselme sprecano centinaia di migliaia di euro dei soldi dei cittadini, per imporre un sistema che non funziona e che costerà?
Come può il consiglio dei sindaci della Unité Evançon avallare tale scelta?
Il meetup Bassa Valle d'Aosta non resterà a guardare! Questa è una scelta sbagliata, che spreca i soldi dei cittadini, che è in contrasto con tutte le opinioni degli esperti, pagati dalla stessa Unité.
Per questo motivo, abbiamo aderito al Comitato Si Può Fare e lanceremo una serie di serate, in ogni comune della Unité, per informare i cittadini su quanto si sta per compiere a loro danno.
Loro non si arrenderanno mai... noi neppure!

venerdì 25 marzo 2016

Alla fiera dell'ipocrisia, la moneta corrente è il consumo

Esiste una fiera che non conosce crisi: è la fiera dell'ipocrisia.

Seguiamo gli sport in tv, da grandi esperti, senza però praticarne nessuno. Ci vantiamo di non essere superficiali, per poi spendere miliardi per la sola cura dell'aspetto esteriore. Ci lamentiamo nei bar dei politici che non fanno nulla, non facendo nulla noi stessi per cambiare le cose. Ci definiamo ambientalisti, ma nessuno di noi è disposto a rinunciare al proprio stile di vita (e, non illudiamoci, spegnere la lampadina non serve ad un emerita cippa) e potremmo fare moltissimi altri esempi.

Questa riflessione nasce da due episodi particolari.

1 - Referendum del 17 aprile sulle trivelle
Non fraintendete: tutti gli attivisti del Meetup Bassa Valle d'Aosta sono convinti sostenitori del Sì e soprattutto del voto. Chi punta all'astensione è un farabutto, che cerca di allontanare le persone dalla discussione e quindi dalla partecipazione.
E però, c'è un però: benissimo andare a votare, ma poi?

Sembra quasi che ci sia l'idea che, votando sì, magicamente il petrolio sparirà, che l'ambiente sarà salvato e vivremo in un mondo verde e felice. Vi stupirà sapere che non è così.

Votare "Sì" al referendum avrà un effetto piuttosto limitato. Scadute le concessioni, non si potrà più trivellare il mare italiano all'interno delle 12miglia marine. Fine.

E' limitato perché le quantità petrolio e di gas presenti nel sottosuolo italiano sono ridicole: soddisferemmo qualche mese del nostro fabbisogno totale. Quindi votare sì al referendum bloccherà possibili disastri a due passi dalle nostre coste (bene), ma finché continueremo ad usare gas e petrolio, semplicemente si trivellerà e distruggerà da qualche altra parte.

Ora... quanti di quelli che andranno a votare, votando sì magari, dal giorno dopo inizieranno una rivoluzione della propria vita in senso ecologico? Quanti rinunceranno all'auto? Quanti abbasseranno di 2,3 gradi il riscaldamento? Quanti si impegneranno per promuovere politiche energetiche nel proprio territorio? Quanti inizieranno a consumare meno plastica e derivati del petrolio? Abbiamo il timore che saranno molto pochi...

2 - Stragi di Bruxelles
Tante (forse troppe parole) sono state dette sugli eventi dei giorni scorsi. Non ne aggiungeremo altre.
Vorremmo far notare questo però: qualcuno ha collegato le recenti guerre (e quindi il terrorismo) con il nostro stile di vita?

Qualcuno ha riflettutto, che forse è l'eccessivo consumo di risorse dell'occidente (di ognuno di noi) a portare alla ricerca spasmodica di materie prime a basso costo, quindi a sfruttamento, quindi a guerre, quindi al terrorismo?

Qualcuno si sente in parte responsabile di quello che sta succedendo, o pensiamo tutti che i cattivi siano gli altri e noi siamo le vittime?

Vi diamo un dato: nel 2015 i morti in Europa per colpa del terrorismo sono state 147 (fonte).
I morti in Europa, per effetti legati all'inquinamento ambientale, ovvero inquinamento prodotto da noi stessi, sono stati oltre 491 mila!! Più di 80.000 solo in Italia!! (fonte, dati del 2012)

3340 volte di più degli attacchi terroristici! Molti di più dei morti fatti dai terroristi in tutto l'occidente a partire dal 2011!

Non solo questo inquinamento non solo miete come una guerra, ma provoca anche il consumo di risorse, che richiede le guerre per ottenere petrolio e materie prime a basso costo, che provoca poi il terrorismo e quindi gli attacchi che tanto ci spaventano.

A vedere i telegiornali e le notizie, c'è da pensare che ci sia quanto meno un errata percezione del pericolo: i terrotisti, condannati giustamente e combattuti, ci fanno giustamente moltissima paura, con la loro capacità di uccidere più di 100 nostri connazionali europei...

Eppure, non proviamo alcun timore per le polveri sottili e l'inquinamento, che uccide migliaia di volte di più dei terroristi!

Ora, le fiaccolate di solidarietà sono belle. I referendum sono belli. La commozione, condivisione, lacrime, tutto molto bello.

Ma finché ognuno di noi non capirà di essere parte di questo processo di distruzione, finché ognuno di noi non rivedrà il proprio stile di vita e non si batterà per avere un mondo più giusto, tutte queste cose resteranno solo la moneta, con cui comprare inutilità alla fiera dell'ipocrisia...




mercoledì 27 gennaio 2016

Molok a Challand Saint Anselme e Brusson: non buttate i soldi dei cittadini!





I cittadini del meetup Bassa Valle d’Aosta apprendono con stupore che i comuni di Challand Saint Anselme e Brusson intendono passare alla modalità di raccolta con i Molok. (articolo Gazzetta Matin del lunedì 25 gennaio). Ci esprimiamo con forza contro a questa scelta!

1 - I costi
Per le 15/16 postazioni a Challand ipotizzate nell’articolo, si stima facilmente un investimento di 500.000 euro circa (30-35.000 euro/cad). Un’enormità, che vincolerà per molti anni la modalità di raccolta. Quanto si può fare con quei soldi, per la comunità di Challand Saint Anselme?


2 - I risultati
Ad Ayas, con i Molok, si è raggiunto il 47% di raccolta differenziata: un risultato che fa sorridere. I limiti di legge indicano il 65% minimo. Limiti che probabilmente saranno presto alzati. E come si pensa di raccogliere l’organico? Ci sembra difficile che possa essere raccolto nei Molok, lasciando il rifiuto a marcire per molti giorni.

3 - La qualità della raccolta
Basta dare un’occhiata dentro i Molok di Ayas: c’è di tutto, altro che differenziata! A meno di non coglierlo in flagranza, è impossibile risalire all’autore di un conferimento errato.

4 - Coi Molok si spende di più che con il porta a portaIn tutti quei comuni di Italia, che hanno adottato il porta a porta, con raccolta dell’organico e riconoscimento dell’utenza, i costi della raccolta sono diminuiti. E sono diminuite anche le tariffe per i cittadini. Vi sono dozzine di studi a riguardo.

5 - Chi fa bene paga di più, chi fa male paga di meno
I cittadini di quei comuni dell’Unité, che adotteranno il porta a porta, vedranno andare in fumo i loro sforzi: i maggiori introiti, dovuti alla migliore differenziata, serviranno per pagare l’investimento sui Molok e per compensare i minori introiti dovuti alla peggiore qualità, causata dagli stessi.

6 - La legge: il piano regionale
Il piano regionale dei rifiuti, divenuto legge nel dicembre 2015, indica espressamente di evitare la costruzione di nuovi semi interrati. Realizzarne di nuovi è di fatto contro la legge.

Questi sono solo alcuni, dei 1000 motivi che rendono i Molok costosi ed inefficaci. Invitiamo pertanto i comuni di Challand Saint Anselme e Brusson e l’intera Unité a rivedere la loro posizione. Non buttate i soldi dei nostri concittadini!