Di Simone Lucchetti, Elisa Andreoli, Riccardo Franzetti
Piano preliminare
di riqualificazione del Cinema Ideal di Verrès
Team ORANGE
Indice
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1 - La nostra idea ……………………………………………………………………………….pag 2
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2 - Cosa intendiamo noi con sala polivalente? ………………………………………….pag 3
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3 - Come pensiamo di realizzare il progetto? …………………………………………....pag 3
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4 - Come pensiamo di sostenerlo economicamente? …………………………………pag 4
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5 - Analisi SWOT …………………………………………………………………………………pag 6
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6 - Elenco tavole ……….……………………………………………………………………….pag 6
1 - La nostra idea
La
caratteristica principale dell’Ideal è stata quella di essere un cinema di
piccole dimensioni rispetto ai grandi multisala che ormai forniscono allo
spettatore una varietà di scelta e di qualità dei servizi annessi che è di
fatto impossibile raggiungere con una struttura delle dimensioni dell’Ideal, e
che inoltre richiedono una bacino di possibili utenti ben più ampio del paese
di Verrès e dintorni. Inoltre è anche tendenza degli ultimi anni la sempre
maggiore difficoltà per ogni tipo di attività commerciale nascere e poi restare
competitivi, mantenendo utili nel medio/lungo periodo.
La scelta di
un’attività ben precisa da inserire nella struttura dell’odierno Ideal per noi, quindi, si rivela fallimentare già
al momento del suo concepimento. E’ infatti a nostro avviso ingenuo pensare che
una specifica attività imprenditoriale o commerciale possa arrivare a risultati
economici e sociali soddisfacenti in un luogo poco competitivo e in un momento
storico non favorevole. E’ ancora più ingenuo pensare che un’attività di questo
tipo possa mantenersi stabilmente negli anni. Pensiamo cioè che, inserire una
qualsiasi attività specifica, commerciale e non, che necessita di entrate considerevoli
e spese fisse costanti comporti il rischio elevato di ritrovarci di nuovo
qui, tra 10 o 15 anni, a leggere di un nuovo concorso di idee per l’ex cinema Ideal
perché l’attività che si è pensata ora si è rivelata fallimentare, in senso
economico e sociale. Il modo per ovviare a questo problema è quello di pensare
ad una struttura che necessita di entrate minime e costi variabili legati
all’effettivo utilizzo della struttura, e che possa ospitare decine di attività
differenti.
Per questo
pensiamo che l’edificio vada trasformato, attraverso cambiamenti minimi, in un
luogo di incontro e di svago per la collettività che possa durare negli anni, a
prescindere dalla situazione economica e dalle fluttuanti esigenze dei mercati
commerciali. Vogliamo che un ipotetico ritocco alla struttura dell’Ideal sia
perciò definitiva e orientata sul lungo periodo. Il team Orange ha pensato di tramutare la struttura in un complesso di
sale polivalenti, che possa ospitare ogni genere di attività ludica e sociale.
La nostra idea è quella di rendere quindi la ristrutturazione dell’Ideal un
investimento duraturo per il futuro e di pensarlo d’ora in avanti come uno
stabile che può servire alla comunità per ogni genere di attività sociale. In
poche parole: ‘’anche se la sala
polivalente non verrà utilizzata almeno quanto le previsioni, diventerà
comunque un bene a disposizione di tutti, che garantirebbe nessun altro intervento
e nessun altro nuovo concorso di idee nel futuro.’’
Detto in altre
parole, secondo noi la creazione di una sala polivalente porterebbe ad una
struttura che, a prescindere dal suo livello di utilizzo effettivo da parte dei
cittadini, sarebbe comunque un piccolo tesoro per la comunità, sempre pronto ad
essere utilizzato e che di fatto, non potrebbe fallire in alcun modo. Scegliere
invece una sola specifica attività da inserire nella struttura comporterebbe un
rischio elevato: se va male, l’investimento è inutile e sprecato, e inoltre è
di fatto impossibile, secondo noi, che duri negli anni (fino a pochi anni fa,
pensando alla sala dell’Ideal gremita di persone per la proiezione dei film,
chi avrebbe mai immaginato che ci saremmo trovati a parlare di una sua
ristrutturazione nel 2017?). Più attività invece aprono le porte a una
pluralità di soggetti, quindi il rischio di inutilizzo effettivo (e quindi il
rischio di spreco di denaro pubblico) si abbassa drasticamente, rendendo
l’investimento definitivo.
Il concetto di
sala polivalente è secondo noi la soluzione al problema ‘’quale attività specifica mi garantirebbe l’utilizzo da parte dei cittadini?’’’
La risposta per noi è… nessuna. L’unico
modo per rendere l’investimento utile e duraturo è quello di fare in modo che
siano le persone a decidere cosa fare della struttura, mettendola a
disposizione come sala polivalente.
2 - Cosa intendiamo
noi con sala polivalente?
Intendiamo un
complesso composto da 3 piani predisposti ad essere utilizzati per svariate
attività. Nella realtà questo si traduce nella costruzione di un solaio a metà
altezza di quella che oggi è il salone del cinema. Si otterrebbero così 3
piani: quello seminterrato, destinato ad essere utilizzato per feste (ad
esempio discoteca); quello piano terra, in cui verrebbe mantenuto il palco e
verrebbe installato uno schermo di proiezione più piccolo di quello odierno; e
un nuovo piano, a circa 5 metri di altezza, accessibile dalle scale interne già
esistenti che oggi portano alla galleria. Questo nuovo livello sarebbe quindi
‘sottotetto’ e avrebbe un terrazzo coperto. Verrebbe quindi mantenuto il palco e
parte dello schermo di proiezione (che possono essere utilizzati per ogni
attività) e le poltrone oggi presenti in platea sarebbero sostituite da più
semplici sedie movibili e impilabili a lato della sala o nel piano seminterrato
sotto la galleria. Tutte e 3 le sale così potrebbero essere utilizzate senza
sedie oppure con le sedie, a seconda delle necessità, con la differenza che
queste possono essere spostate a piacimento ottenendo la disposizione voluta
nelle sale.
A titolo esemplificativo,
secondo noi le sale potrebbero ospitare attività come:
Ø Corsi ludici (di ballo, di fotografia, di strumenti musicali, ecc)
Ø Feste di vario genere (discoteca, coscritti, cene con catering,
compleanni)
Ø Riunioni (di associazioni, di condominio, di aziende, incontri
comune-popolazione)
Ø Eventi sportivi (tornei di ping pong, biliardo)
Ø Eventi sociali (concerti, lotterie, premiazioni)
Ø Spettacoli (di teatro, musicali, proiezione di eventi in diretta)
Ø Incontri scolastici (solitamente si tengono nelle scomode palestre)
Ø Qualsivoglia attività: non c’è limite a ciò che si può fare in una sala
polivalente…
La fascia di età
e le caratteristiche delle persone che solitamente svolgono queste attività
sono estremamente ampie, per cui non ci si rivolgerebbe solo ad una categoria
di soggetti, ma a tutta la popolazione. A Verrès e dintorni non esistono
strutture simili, perché quelle esistenti sono o di piccolissime dimensioni o
si prestano a poche attività, come campi di calcetto o basket, che ovviamente
sono progettati per scopi più specifici. Il concetto di sala polivalente cerca
di abbracciare l’esigenza di un grande spazio al chiuso dotato di servizi e
riscaldamento.
3 - Come
pensiamo di realizzare il progetto?
La struttura
oggi esistente è composta da 2 piani: seminterrato e piano terra, che a sua
volta comprende la galleria. La nostra idea è quella di abbattere la galleria,
e all’altezza dell’arrivo delle scale esistenti, creare un nuovo piano che si
estende per tutta la larghezza e lunghezza della sala, collegato col piano
terra appunto dalle scale odierne e dalle uscite di sicurezza di nuova
costruzione. Avremmo così: seminterrato, piano terra, primo piano. Il nuovo
livello avrebbe ovviamente le stesse dimensioni del piano terra, con la
differenza che sul lato nord-est verrebbe creata un’apertura, un terrazzo
coperto dal tetto, in modo da dare respiro alla struttura e creare uno spazio
aperto oggi non esistente (vedi tavola Prospetto Nord). Il nuovo solaio dovrà
essere sostenuto interamente da travi con appoggio su nuovi pilastri adiacenti
ai muri perimetrali, quindi senza l’utilizzo di pilastri che ricadrebbero nella
sala al piano terra, mantenendola completamente fruibile. I servizi igienici oggi
esistenti al piano galleria e al piano terra verrebbero mantenuti, mentre la
sala di proiezione al piano galleria verrebbe usata come piccolo magazzino. La
costruzione del nuovo solaio deve prevedere ovviamente anche la costruzione di
uscite di sicurezza. Anche al piano seminterrato, che verrebbe usato come un
vero e proprio piano, sarà costruita un’uscita di sicurezza ricavata nel muro
lateralmente da un piccolo scavo nel terreno, collegando il seminterrato con il
piano terra esterno tramite una scaletta.
Il nuovo sistema
di condizionamento sarebbe composto da ventilconvettori disposti lungo le
pareti delle sale e dell’ingresso, collegati alla rete elettrica già esistente
e a pannelli fotovoltaici posti sul tetto, ausiliari nella generazione di
corrente elettrica. La nostra scelta è quella di non inserire appositamente
sistemi di riscaldamento/refrigeramento complessi per evitare l’elevato costo
di investimento, installazione e progettazione. Inoltre la totale dipendenza da
sistemi autonomi (ad esempio pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua)
non garantisce l’efficacia h24 del sistema, soprattutto in un ambiente di tali
dimensioni (circa 3800 metri cubici), difficile da riscaldare. E’
indispensabile cioè allacciarsi a sistemi più tradizionali ma più efficaci,
sicuri e meno costosi.
Riassumendo, gli
interventi principali richiesti sono:
Ø Costruzione di un nuovo solaio
Ø Acquisto di n°120 sedie in metallo/pvc agganciabili e impilabili
Ø Acquisto di n°10 tavoli rettangolari da 6/8 persone ciascuno
Ø Inserimento di sistema di condizionamento tramite ventilconvettori
Ø Inserimento pavimentazione multiuso in PVC
Ø Potenziamento del sistema di illuminazione
Ø Costruzione nuove uscite di sicurezza
Ø Costruzione Piano Bar nel piano interrato
Ø Rinnovamento dei materiali esistenti
Il PVC è un
materiale al 100% riciclabile, adatti a diverso usi in quanto elastico e
resistente all’usura. Essendo posato sotto forma di ‘piastrelle’ quadrate
incastrabili non richiede particolari lavori di adattamento dell’odierno
pavimento, se non il livellamento. E’ un materiale quindi non eccessivamente
costoso.
4 - Come
pensiamo di sostenerlo economicamente?
Accertata
l’eventuale volontà e la capacità di spesa dell’ente pubblico, il comune
potrebbe sostenere questo investimento nel corso di diversi anni, quindi
diversi esercizi, dal momento che non c’è la necessità di ottenere la struttura
nel breve termine. Una volta pronta la struttura, le
entrate proverrebbero dall’affitto che i soggetti interessati ad usufruire
della sala pagherebbero. Si tratterebbe comunque di prezzi
ridotti rispetto alle tariffe di locali simili (ad esempio palestre locali),
soprattutto nei primi tempi di apertura, per favorire la conoscibilità e la
popolarità della nuova sala, in quanto lo scopo principale della gestione è
quello di coprire le uscite con le entrate e massimizzare l’utilizzo da parte
della comunità, e non quello di produrre un reddito. Il comune di Verrès
gestirebbe le tariffe, le entrate, le spese, l’organizzazione delle occupazioni,
la pulizia del locale, ecc. Pensiamo che sia verosimile riuscire almeno a
coprire i costi di gestione (riscaldamento nei mesi invernali, utilizzo della
corrente elettrica, pulizia dei bagni e della sala) tramite la riscossione
degli affitti. La gestione della sala polivalente avrebbe il pregio di non
comprendere di fatto costi fissi: le spese infatti sarebbero legate solo
all’effettivo utilizzo della sala (se la sala rimane vuota per 2 settimane, in
quel periodo non viene utilizzata ad esempio corrente elettrica e non c’è
bisogno di effettuare pulizia delle toilettes), quindi a maggiori costi
variabili di gestione corrisponderebbero anche maggiori entrate.
Esistono oggi
fondi europei come il FESR, cui obiettivo tra gli altri è quello di sviluppare
le strutture che possono servire alla ‘coesione economica e sociale’ del
territorio europeo, a cui il comune di Verrès e la RAVA possono fare domanda di
ammissione. Fondi di questo genere sono ad esempio stati erogati per la
ristrutturazione e costruzione delle Pepinières d’Entreprises in Valle d’Aosta,
con successo. Possiamo in questa sede quantificare preliminarmente l’ammontare
di alcuni interventi, a titolo esclusivamente esemplificativo.
Ø Acquisto di n°120 sedie in metallo/PVC agganciabili tra loro, pieghevoli
e impilabili: 1300/1500 €
Ø Acquisto di n°10 tavoli rettangolari da 6/8 persone ciascuno 900/1400 €
Ø Acquisto del pavimento in gomma o PVC: 10000/12000 €
Ø Acquisto di n°10 ventilconvettori: 4000/4500 €
Le valutazioni
fatte qui sono puramente a scopo indicativo e non fanno riferimento a
preventivi richiesti.
Esempi di impatto sul bilancio
comunale e tariffe
Ipotizzando
ancora l’impatto sul bilancio comunale, possiamo pensare di distribuire il
costo dell’intervento su più esercizi, tenendo conto di 2 anni di tempo per la
definizione e l’approvazione del progetto e l’accensione di un mutuo quinquennale
con il pagamento di interessi.
Scenario 1 costo totale
dell’intervento 100’000€, interesse al 6,25% (in parentesi, tasso al 15%)
2019
|
2020
|
2021
|
2022
|
2023
|
2024
|
|
Impatto sull’esercizio (€)
|
+100’000
|
-26’250
(-35’000)
|
-25’000
(-32’000)
|
-23’750
(-29’000)
|
-22’500
(-26’000)
|
-21’250
(-23’000)
|
Costo totale sostenuto (€)
|
26’250
(35’000)
|
51’250
(67’000)
|
75’000
(96’000)
|
97’500
(122’000)
|
118’750
(145’000)
|
Ipotesi di piano tariffario
Giorni
|
1
gg
|
2
gg
|
3
gg
|
4
gg
|
5
gg
|
6
gg
|
7
gg o più
|
Costo
(€)
|
35
|
60
|
90
|
120
|
150
|
180
|
210,
poi 20€ in più ogni giorno
|
Ore
(fino a 6h)
|
1
h
|
2
h
|
3
h
|
4
h
|
5
h
|
Costo
(€)
|
5
|
10
|
20
|
25
|
30
|
Le valutazioni
fatte qui sono puramente a scopo indicativo e non fanno riferimento a
preventivi richiesti.
Come già detto,
il punto di forza di questo piano è l’assenza di costi fissi (senza considerare
l’investimento iniziale), rappresentati da interventi di manutenzione di
carattere comunque solo straordinario durante il periodo di apertura della sala.
Ad ogni unità di costo variabile corrisponderebbe una somma in entrata
rappresentata dalle tariffe, quantificata in modo tale da essere almeno pari
alla somma delle spese effettuate per rendere usufruibile il locale, rendendo
la sala polivalente un locale in grado di autosostenersi.
5 - Analisi SWOT
Punti di forza: non
può ‘fallire’ nel corso del tempo - pluralità di soggetti e attività a cui si
rivolge, anche per non residenti nel comune
|
Punti di debolezza: l’investimento
iniziale grava sul bilancio comunale
|
Opportunità: luogo può diventare il
punto di incontro della popolazione e generare anche un modesto reddito per
il comune in caso di successo
|
Minacce: possibilità di scarso
utilizzo da parte delle persone
|
6 – Elenco tavole
Premesso che le
tavole inviate hanno lo scopo di essere delle bozze a scopo semplicemente
illustrativo:
- Piano 0: Pianta del piano terra
- Piano 1: Pianta del piano sopraelevato di nuova
costruzione.
- Piano -1: Pianta del piano interrato.
- Prospetto Nord: Da qui si puo’ vedere il terrazzo coperto che
verrebbe creato sul piano di nuova costruzione (piano 1).
- Prospetto Sud
- Prospetto Ovest
- Prospetto Est
- Sezione A-A’: Qui si puo’ vedere la sezione dei 3 piani.
- Tetto
Relazione
illustrativa redatta dal Team ORANGE,
inviata il 16 settembre 2017
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