sabato 21 gennaio 2017

Giornata Europea #stopceta

Buongiorno,

oggi è la giornata contro il CETA e in tutta Europa sono in programma mobilitazioni e varie iniziative informative.

Ma che cos'è il CETA? L'acronimo ovviamente è in inglese.

The Comprehensive Economic and Trade Agreement (CETA) is a tentative free-trade agreement between Canada and the European Union. If enacted, the agreement will eliminate 98% of the tariffs between Canada and the EU.

L'Accordo Economico Globale Commerciale è un tentativo di accordo di libero commercio tra Canada e Unione Europea, che se attuato porterà all'abbattimento del 98% delle barriere tariffarie attualmente in vigore.

Non c'è nulla di male nel libero commercio in quanto significa più opportunità, più scambi, più ricchezza per tutti. Questo è possibile però, solo se le condizioni legislative e i regolamenti sono gli stessi in tutte le aree che siglano l'accordo.

Se già all'interno di un'Europa, in cui gli stati che la compongono e che condividono a grandi linee gli stessi principi stabiliti con il patto di Shengen, non sono riusciti a far fronte a evidenti squilibri, come l'invasione di prodotti agroalimentari spagnoli o di carne polacca a discapito dei produttori italiani, ci chiediamo che cosa potrebbe comportare un simile accordo, tra aree con regole così diverse, come Europa e Canada, o Europa e Stati Uniti nel caso del TTIP.

Qual è quindi il rischio? Il rischio è che non ci sia un vero scambio culturale e commerciale, ma piuttosto che i prodotti meno costosi si diffondano a causa dell'assenza di regole, a danno dei prodotti nostrani. In Canada ad esempio l'industria alimentare è sottoposta a meno controlli, percio vi è  un'elevata  produzione di prodotti simili ai nostri, ma di qualità e costo decisamente inferiori.

Tutto questo comporterebbe o la fuga dei produttori verso i paesi meno regolamentati e la conseguente perdita occupazionale; oppure la deregolamentazione all'interno dell'UE, che si vedrebbe costretta a rinunciare ai propri protocolli di sicurezza e qualità per non soccombere all'interno di un "libero mercato".

Liberalizzare lo scambio tra paesi è positivo, ma solo se si mantengono gli standard di qualità e sicurezza, non sacrificandoli sull'altare dell'arricchimento ad ogni costo.